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Maggio, il mese del Rosario: IL ROSARIO NEL PENSIERO DI PAOLO VI

Il pontificato montiniano fu segnato da profondi mutamenti a livello mondiale; ricevuta in eredità dal suo predecessore la conduzione del Concilio, Paolo VI affrontò il grave e delicato periodo di crisi che colpì anche la Chiesa. A lui va riconosciuto il merito di aver salvato e nobilitato la figura di Maria, presentandola indispensabile al piano …

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Maggio, il mese del Rosario: ORIGINI E SVILUPPO

La tradizione vuole che san Domenico abbia ricevuto da Maria la consegna del santo Rosario, questo perché l’Ordine da lui fondato ne fu il maggiore promotore. Questo pio esercizio vede la luce nel XII secolo per aiutare i monaci illetterati che non potevano recitare i 150 salmi dell’Ufficio divino, da loro sostituiti con altrettanti Pater …

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Maggio, il mese del Rosario: CHE COS’È E COME SI RECITA

Il Rosario (dal latino rosarium, cioè rosaio, una ghirlanda di rose offerta alla Madonna) è la preghiera che si recita utilizzando una catenina detta “corona”, formata da 50 grani piccoli, divisi in cinque decine, separate da un grano grosso: i grani servono a tenere il conto delle preghiere che si recitano, la loro grandezza o …

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Quante volte diciamo «ci vorrebbe una giornata di 48 ore», perché non riusciamo a fare quello che amiamo veramente. In realtà, il mantra «non ho tempo» è la scusa di chi non ha il coraggio di tagliare le cose superflue. Io invece l’ho fatto, e con grande soddisfazione. Per esempio, mi sono reso conto che leggevo circa trenta libri all’anno, e calcolando una media di 300 pagine a un minuto l’una, sprecavo la bellezza di 9.000 minuti, ossia 150 ore. Una volta alla settimana uscivo a mangiare la pizza con moglie e figlio, ma ordinandola a casa risparmio un’ora e mezza buona tra spostamenti e attesa: altre 78 ore annue. Il venerdì sera giocavo a calcetto con gli amici, li ho salutati e ho recuperato 3 ore per 52 settimane: 156. Idem con il film in lingua originale del martedì. Poi c’era il cane da portare fuori, l’ho scambiato per due pesci rossi; mio figlio si arrangia da solo con i compiti e mia mamma la sento per telefono; non cucino più, ho preso il microonde e riempito il freezer. Alla fine, gratta oggi gratta domani, ho vinto un montepremi di 730 ore. Adesso sono felice: anche io, come tutti, ho le mie due ore giornaliere da passare su Facebook. Claudio Paglieri, Il Secolo XIX

Quante volte diciamo «ci vorrebbe una giornata di 48 ore», perché non riusciamo a fare quello che amiamo veramente. In realtà, il mantra «non ho tempo» è la scusa di chi non ha il coraggio di tagliare le cose superflue. Io invece l’ho fatto, e con grande soddisfazione. Per esempio, mi sono reso conto che …

Quante volte diciamo «ci vorrebbe una giornata di 48 ore», perché non riusciamo a fare quello che amiamo veramente. In realtà, il mantra «non ho tempo» è la scusa di chi non ha il coraggio di tagliare le cose superflue. Io invece l’ho fatto, e con grande soddisfazione. Per esempio, mi sono reso conto che leggevo circa trenta libri all’anno, e calcolando una media di 300 pagine a un minuto l’una, sprecavo la bellezza di 9.000 minuti, ossia 150 ore. Una volta alla settimana uscivo a mangiare la pizza con moglie e figlio, ma ordinandola a casa risparmio un’ora e mezza buona tra spostamenti e attesa: altre 78 ore annue. Il venerdì sera giocavo a calcetto con gli amici, li ho salutati e ho recuperato 3 ore per 52 settimane: 156. Idem con il film in lingua originale del martedì. Poi c’era il cane da portare fuori, l’ho scambiato per due pesci rossi; mio figlio si arrangia da solo con i compiti e mia mamma la sento per telefono; non cucino più, ho preso il microonde e riempito il freezer. Alla fine, gratta oggi gratta domani, ho vinto un montepremi di 730 ore. Adesso sono felice: anche io, come tutti, ho le mie due ore giornaliere da passare su Facebook. Claudio Paglieri, Il Secolo XIX Leggi altro »